Promises (ft. James Maddock)

Lui scende le scale che ha conosciuto per tanto tempo, il portone si apre su un pomeriggio, ormai alla fine, che regala pioggia e grigiore...
Si alza il bavero dell'impermeabile e si avvia verso un domani senza di lei, ma con ogni minuto da ricostruire perchè ogni giorno è da vivere...

Una ballad carica di anima e di calore che possiamo definire semplicemente una delle tante perle presenti in questo super lavoro del rocker emiliano!

Il cuore del pezzo è sicuramente il pianoforte che accompagna tutta la canzone per allargarsi, dopo la metà del pezzo, in un assolo di delicatezza incredibile con sfumature che spruzzano di blues e di jazz gli istanti di questa performance.

Un drumming composto da un binomio cassa cerchio più piatti, si rafforza nei ritornelli introducendo un rullante spazzolato estremamente raffinato.

Il basso dialoga con la ritmica in maniera discretissima, ma precisa mentre una Fender, in sottofondo, spruzza di cristallino l'insieme con pennate sempre al punto giusto.

Tipicamente soul l'entrata di un Hammond spettacolare sul finire del singolo, che possiamo paragonare ad un rubino rosso fuoco che rappresenta la più tipica delle ciliegine su di un'ottima torta.

Semplicemente tutta da gustare la linea di cantato dove John Strada duetta con James Maddock garantendo una resa di livello altissimo!

Da ascoltare più volte con cuffie di alta qualità!

La storia

"Mongrel" è il 7° album del cantautore emiliano John Strada, il suo primo in inglese, realizzato con la collaborazione di Jono Manson, musicista e produttore americano noto in Italia per il suo lavoro con i Gang ma anche per colonne sonore come "The Postman" con Kevin Costner.

L'album comprende alcuni brani che da anni sono parte del repertorio di John Strada, e che spesso sono nati proprio in inglese, con la presenza di nuovi arrangiamenti, ospiti internazionali e tre bonus track.

"Mongrel", dal titolo, riprende l'intenzione del precedente album "Meticcio", termine dal significato affine e la porta oltre, all'insegna della contaminazione ed è figlio delle esperienze internazionali e tra queste la partecipazione al "Light Of Day" festival nel gennaio del 2015, ad Asbury Park, nel New Jersey, evento benefico a cui partecipa ogni anno Bruce Springsteen.

Il risultato è un album decisamente rock: "Headin' Home", "Who's gonna drive", "You've killed my heroes", ma presenta anche sfumature soul come in "Ain’t Gonna Get Up" o folk con l'uso di fisarmonica e mandolino come “In the Fog” di struggenti ballate: "Christmas In Maghreb" e "Promises" e anche l’uso sapiente di elettronica come in "Free Through The Wind" (dedicata a Guglielmo Marconi) e "I’m laughing".

Tutte le canzoni sono state scritte da John Strada e arrangiate insieme alla sua inseparabile band: The Wild Innocents.

Alle registrazione hanno partecipato alcuni ospiti americani molto rispettati tra gli amanti del rock e del roots, da Bocephus King, artista canadese vincitore nella categoria stranieri del Premio Tenco 2015 e Micheal McDermott, popolare songwriter di Chicago, James Maddock da New York, co-autore di "Promises", e Jono Manson, che duetta con John Strada in "Headin' Home".

Leggi la scheda dell'autore

Artista: 

John Strada

Genere: 

Rock

Copertina del brano: