Il sole fa capolino tra le nuvole nere che minacciano pioggia, il vento rinforza e l'odore di ozono fa presagire la tempesta in arrivo sul mare che si tinge di grigio... la natura mostra i muscoli su di un litorale in inverno...
Singolo d'esordio per l'album Satura, di Amanda Mabet, e, come tutto il disco, in questa Origami vengono scaricati tutti i cavalli di una canzone che definire potente è un eufemismo...
Linea di basso e batteria estremamente precise, di classe cristallina e un arpeggio di "fenderiana" fattura accompagnano tutti i minuti di questo pezzo.
Sempre graffiante e potente il cantato che esplode con controcanti davvero gustosi, nelle parti centrali.
Molto intrigante un sinth molto discreto, che fa da tappeto per tutta la durata del brano.
Davvero geniale il solo di chitarra finale, tra flanger e wawa, che viene lasciato quasi in sottofondo e che non viene percepito d'achito, ma dopo un attento ascolto!
Volumi sostenuti in cuffia sono il top per godere di sonorità intensissime!
La storia
Rientrato dal Senegal, Lorenzo ricomincia a scrivere nuove canzoni e a raccogliere idee: il rock è linguaggio da cui ripartire. Comincia così un processo di contaminazione e sperimentazione, un nuovo cammino che decide di intraprendere insieme ad Ermanno Fabbri, chitarrista incontrato qualche anno prima. la stima è reciproca, l’amicizia è immediata, l’intesa e il legame tra i due sfocia nella produzione di ”Satura” il primo disco degli Amanda Mabet.
Il duo raccoglie in questo disco un decennio di collaborazione e di orizzonti musicali comuni: “Satura” è un album che racconta con amore e grazia, l’essere umano nelle sue fragilità più comuni, le stesse che allo stesso tempo si dimostrano le più nascoste.
Lotus sceglie di intitolarlo come una famosa raccolta di Eugenio Montale per creare simbolicamente un ponte con chi più di tutti ha saputo affrontare una svolta profonda nel suo linguaggio semantico. In “Satura” si affrontano (con testi più diretti e ruvidi) temi come la guerra tra Israele e Palestina, il consumo fugace di emozioni e carne, la debolezza di legami e sentimenti liquidi; è un viaggio che racconta anche di giovani madri sole e di piccoli uomini che avvelenano e governano il mondo con la propaganda del “tutto e subito” e del “Dio denaro”.
Ma sopratutto “Satura” parla di amore in tutte le sue forme e lo fa senza compromessi, senza preoccuparsi di cosa chiede il mercato, senza il minimo timore di apparire “troppo” o “troppo poco”.
Gli Amanda Mabet (Lotus ed Erman) per realizzare “Satura” hanno allargato il collettivo a Daniele “Des” Rinaldi, un talentuoso sound designer che collabora e “funge da lente di ingrandimento” sui nuovi linguaggi che arrivano da tutto il globo, con particolare riguardo verso la scena elettronica..
Il disco viene realizzato in un anno e prende forma grazie alla direzione artistica e alla produzione esecutiva di Cristina De Pinto. In cabina di regia è fondamentale l’apporto di Alex Trecarichi del collettivo Reset, tecnico del suono registra e mixa una line-up di tutto rispetto: Matteo ed Emiliano Bassi rispettivamente al basso e alla batteria (883, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Emma Marrone ecc.), Elisabetta Cois e Giulia Spallino voci sublimi al servizio di liriche e melodie; Lotus insieme a Cristina, Erman e Des hanno fatto il resto.