Si è stancato di farsi violenza, di esser come lo vuole il mondo attorno a lui, la sua natura è diversa ed ha deciso, per la sua vita, di non bloccarsi più e di esser sè stesso!
Colorato, introspettivo e unplugged quanto basta!
Segui i tuoi demoni è il nuovo singolo per un Mario Venuti sempre molto in palla con il quale ci racconta una storia di trasparenza e di accettazione di sè stessi!
Il dono della scrittura non è per tutti e se sai trasformalo in musica ecco servita bella canzone d'autore!
Un set percussivo molto discreto viene arricchito da un giro di basso molto elegante che, nel suo assieme ci regala una linea ritmica molto semplice, ma al contempo azzeccatissima per la traccia stessa.
Un assieme di chitarra classica, ritmiche di chitara acustica e di semiacustica rigorosamente clean, crea il giusto tappeto sonoro per un arrangiamento che vede in primo piano rigorosamente la musica suonata!
Mario si presenta con il suo stile classico, morbido e coinvolgente, dimostrando ancora oggi una facilità di canto ed una espressività di prim'ordine.
Da gustare con un buon coktail a portata di mano...
La storia
Il singolo è composto e arrangiato da Mario Venuti e scritto da Venuti insieme a Kaballà. La produzione artistica è a cura di Tony Canto.
Il brano propone una riflessione sull’importanza di trovare la forza ma anche la sensibilità di riconoscere i propri demoni e imparare a convivere con
loro, con la consapevolezza che il fuoco delle passioni che ci accompagnano per l’intera vita porta con sé rischi e difficoltà.
«Il titolo è apparentemente provocatorio ma in fondo i nostri demoni possono servire a farci trovare la strada – afferma Mario Venuti – Non esiste un percorso
senza ostacoli e anche i nostri errori possono essere fondamentali nel viaggio della vita. I demoni comunque hanno sempre due facce. Io, per esempio, ho
seguito il demone della musica che mi ha portato felicità ma anche sofferenza. Così come i demoni dell’amore e del sesso dispensano gioia ma anche tristezza.
Perché nella vita le cose si conquistano attraverso strade a volte tortuose non prive di insidie».
Il ritmo, scandito da chitarre e percussioni, evoca gli scenari statunitensi dell’epopea “on the road” di Jack Kerouac che ispirano il videoclip, i cui
protagonisti sono 5 beatnik che su un van giallo fanno il loro viaggio oltre i limiti del conformismo ma soprattutto alla ricerca della loro identità.