I don't know anything

Ormai è circondato da pseudo tuttologi che pontificano su qualsiasi argomento senza cognizione di causa e si rende conto che la sua consapevolezza di non sapere tutto oggi come oggi è un valore aggiunto perchè l'umiltà resta un valore prezioso che pare disperdersi nel cyberspazio!

Carico di energia, con citazioni al sound anni '80 e con una consapevolezza davvero grande nascosta in un testo tutt'altro che banale!
I don't know anything è il nuovo singolo per March, all'anagrafe Marcello Mereu, ed è estratto dal suo nuovo EP "Pop Psicology Vol. II", dove un sound coloratissimo e carico di groove incontra un testo dai connotati più che attuali e mai banali, come per altro è nello stile dell'artista sardo...

Avere idee e saperle trasformare in un progetto musicale di qualità non è mica da tutti sapete?

Un bit incalzante che vede una cassa pulsante a dettare il timing del pezzo, viene reso ancora più presente da un giro di basso synt che dona quella profondità tipica e che serve a muovere i sub in una serata estiva...

Nell'intro si può apprezzare una ritmica di chitarra acusta, che apre parecchio il mood, che viene poi sostituita da qualche graffio di elettrica in power chord con spruzzi di tappeti d'archi e qualche tappeto di tastiere a colorare l'arrangiamento stesso...

March torna con un pezzo molto fresco che mette in luce la sua capacità di esser performer con una semplicità ed una linearità che arriva dall'avere in testa idee ben precise e sempre molto fresche!

Da gustare con un buon drink a portata di mano!

La storia

Esce il 17 giugno il nuovo lavoro discografico di March., il secondo capitolo di Pop Psychology.

I termini Pop Psychology sono spesso usati per designare, generalmente con una connotazione negativa, concetti di psicologia umana che si trovano esposti in opere o media conosciuti al “grande pubblico” sotto la copertura di teorie e pratiche che hanno eventualmente valide basi scientifiche ma che, semplificandoli o distorcendoli, si rivelano talvolta più vicini alla pseudoscienza che alla vera divulgazione della scienza.

Il titolo è ironico, ovviamente. - spiega March. - Come psicologo, sono sempre stato interessato al comportamento e alle emozioni umane e la mia sete di conoscenza in queste aree è inestinguibile. Come cantautore, ho sempre sentito che la musica è uno strumento meraviglioso per parlare di temi seri (e meno seri) e cercare di raggiungere quante più persone possibile con un mezzo così universale. Da qui il concetto di questo progetto e il primo ‘episodio’.

Pop Psychology Vol. 2 continua il discorso del primo volume esplorando nuovi temi e questa volta sperimentando con vari generei musicali. What’s a boy to do? Parla di infatuazione e si rifà agli anni ottanta, I don’t know anything continua il discorso anni ottanta ma in chiave più moderna e parla di agnosticismo e pessimismo cosmico, Brother brother riprende e continua il discorso del lutto in chiave dance ballad, mentre Dear Alison parla di anoressia con una sorta di cupo r’n’b. Per concludere Live Fast Die Pretty parla di autodistruzione, ma in chiave punk pop.
Musicalmente, volevo approfondire le sonorità pop eclettiche del mio primo album Safe & Unsound e legarlo tematicamente al primo volume di quest’ultimo progetto. Ancora una volta, volevo esplorare la dicotomia di avere melodie e suoni ballabili insieme a testi significativi.

Leggi la storia di Marcello!

Artista: 

March

Genere: 

pop

Copertina del brano: