Ha finito di montare il trenino elettrico, quel giocattolo preso per il figlio, però, gli sta facendo venire una voglia matta di giocarci e, forse, sarebbe la cosa migliore per chiudere tutte le frenesie del mondo fuori dalla porta per qualche ora!
Delicato, introspettivo e di grande eleganza!
Elogio è il nuovo e raffinatissimo singolo per Peppe Lana dove si vuole riscoprire il gusto del giocare, a tutte le età, per ritrovare la propria dimensione mettendo da parte frenesie e stress che attanagliano ormai tutti noi che viviamo in una società sempre più simile ad un tritacarne!
L'eleganza artistica non è di tutti e quando ce l'hai ogni nota è un godimento!
Uno spazzolato di batteria, delicato e soffuso, detta il timing del pezzo per poi inserire sul finale un po' di cassa e rullante, mai invasivi, con il basso acustico a ricamare per arricchire ulteriormente la linea ritmica.
Molto intrigante il lavoro delle chitarre con un'acustica arpeggiata e molto aperta sul left e sul right mentre rif di semiacustica, tenuti un po' indietro nel mix, impreziosiscono ulteriormente il mood.
Parti elegantissime di pianoforte colorano splendidamente il mood con incursioni di organetto che non ti aspetti nella seconda parte della traccia rendono il tutto ancora più intimo con parti solistiche di tromba davvero entusiasmanti che sono la giusta perla incastonata in un diadema musicale raffinatissimo!
Peppe interpreta questa sua nuova canzone in maniera dolcissima, quasi sussurrata, che ti mette davvero in pace con il mondo e ti fa venire voglia di ricominciare ad ascoltare senza soluzione di continuità!
La storia
Il videoclip, per la regia di Gianni Cannizzo, già regista del pluripremiato primo singolo “Libertà”, è un invito a recuperare, a qualsiasi età, il tempo del gioco: “Per questo terzo videoclip abbiamo deciso di raccontare la lentezza - racconta Peppe Lana - rappresentando un tempo sospeso in cui ritrovare il bambino che è in noi. Un tempo vissuto, in cui non esiste altro scopo che il gioco stesso. E mentre si gioca si è lì, nel presente, e da nessun’altra parte. Con gli anni tendiamo a dimenticarlo e a concepire il nostro tempo solo come funzionale a qualcos’altro, incastrato in una folle logica di produttività. A dar vita ai personaggi immaginati dal regista un magnifico Cesare Biondolillo nei panni del padre e, per la prima volta sullo schermo, la piccola e talentuosissima Bianca Mazzola.”
“L’idea di questo videoclip nasce da un vecchio trenino elettrico, di quelli da collezione, che mia moglie ha ereditato da suo nonno – dichiara il regista, Gianni Cannizzo - un oggetto magico, di altri tempi, che non avevamo mai avuto occasione di mettere in funzione ma che ci ha sempre affascinati moltissimo. Il video ci ha dato l’occasione di entrare in un mondo fantastico, quello del gioco e prepararci alla meraviglia di essere genitori.”
Il videoclip è stato prodotto da Slinkset Srl di Daniele Occhipinti (società di produzione con sede a Roma che ha deciso di investire in giovani talenti del panorama artistico nazionale) in collaborazione con la Scuola di Cinema Piano Focale e con Samvega di Mirella Buono. Per questo progetto è stata confermata la troupe che ha partecipato al successo del primo singolo “Libertà”, come Fabrizio Lupo alla scenografia e Gabriele de Palo alla fotografia, con qualche new entry: Barbara Anselmo ai costumi e Francesco Paolo Catalano al trucco e parrucco. Gli effetti visivi digitali sono stati realizzati dalla Methaphyx di Luca Saviotti. Hanno partecipato al progetto, come stagisti sul set, gli allievi dei corsi di regia e Direzione della Fotografia della Scuola di Cinema Piano Focale, scuola indipendente diretta da Pippo Gigliorosso, con sede a Palermo, che investe sulla formazione di nuovi talenti del settore cinematografico. Un contributo speciale al video è stato dato dall’associazione Sicilia in Treno, associazione siciliana di cultura e attività ferroviaria, esperta di modellismo che ha fornito i modellini per il video (insieme anche all’Associazione Treno D.O.C) ma che soprattutto ha fornito supporto sul set aiutando con il montaggio ed il funzionamento, per nulla semplicissimo, dei trenini.
Il brano è stato registrato presso gli studi di Indigo con la produzione artistica di Fabio Rizzo e con Umberto Porcaro alle chitarre, Alessandro Presti alla tromba, Davide Femminino al basso, Emanuele Rinella alla batteria e Marcello Alajmo all’organetto.
"Ho scritto “Elogio della lentezza” in un’alba primaverile di un paio di anni fa a Napoli - racconta l’autore - tutto sembrava immobile e anche il tempo sembrava essersi fermato. Mentre passeggiavo per le vie del centro non ancora prese dalla frenesia del giorno, avevo la sensazione che quello fosse il tempo della magia, che in quella speciale lentezza si fossero condensati tutti gli elementi necessari per accedere a un tempo nuovo, che ad ogni passo tutto intorno si mostrasse più chiaro, più vivo."