le cose proprio non girano, si guarda attorno e si sente compresso dai fatti che ogni giorno minano le certezze di ognuno di noi...
Stringe i pugni e la rabbia si insinua dentro di lui...
Intenso, duro e carico di energia rock!
Ridi come se non fossi qui è il singolo d'esordio per i Soundelirio dove la potenza del sound si unisce ad un esigenza di gridare la propria rabbia di fronte ad un periodo storico che sta provando, veramente, ognuno di noi!
Raccontare i propri stati d'animo, alle volte, significa gridare la propria rabbia ed il proprio dolore e farlo attraverso la potenza di un sound graffiante e diretto diventa l'unica strada da percorrere!
La potenza del drumming, dove la cassa picchia veramente duro ed il rullante, un po' lento dal suono grosso, vengono rinforzati da fil energetici ed un charlie veramente importante, sostiene magistralmente ttutto il timing del pezzo con la profondità di un basso plettrato e pulsante sempre al servizio dell'arrangiamento.
Un'apoteosi chitarristica molto significativa scandisce i vari momenti della canzone grazie a ritmiche power chord aperte sul lef e sul right, rif al centro dello spettro sonoro per poi evolvere in una parte solistica decisamente intrigante con parti un po' acide e in dissonanza ed altre, sempre in distorsione, che vedono la comparsa dell'utilizzo del wawa che dona ulteriore originalità al mood.
La performance canora rappresenta magistralmente ciò che questa traccia vuole raccontare e lo fa atttraverso uno stile graffiante, sporco quanto basta e che ti entra dentro senza soluzione di continuità!
Da gustare a volumi importanti!
La storia
«Il brano è un urlo. È una vena del collo, turgida e pulsante. Bluastra. Gonfia di rabbia. Sul punto di esplodere. Sono tempi di rabbia questi. E qui si celebra pura rabbia umana. Catarticamente». SounDelirio
È un sound che si rifà nettamente agli anni Novanta quello dei SounDelirio, un’ode a Seattle e al grunge che riprende quei suoni e quelle sensazioni per parlare del qui e ora, sottolineando che «oggi è peggio». Lo è a causa di uno smarrimento sonoro tangibile ed estremo e lo si intuisce sin dal drumming introduttivo, spezzato, pesante come un cuore malato. Lo si sente nel repentino innesto di un riff primordiale, gravoso e sporcato da armoniche dissonanti. Le parole arrivano subito allo stomaco, senza mezzi termini. Sono dure e ruvide come la voce che le pronuncia.
Ecco come l’ambiente sonoro sottolinea ed enfatizza un senso di instabilità che non ha soluzione nemmeno nelle relazioni umane e si aggrappa solo a un’idea di sopravvivenza che domanda redenzione per continuare a resistere.