Il corteo ormai si è sciolto, gli ultimi saluti, le ultime parole di circostanza...
ora lei si guarda indietro, il cancello della sua dimora eterna ed i ricordi vanno al passato ed i rimpianti delle parole mai dette inizia a farsi largo nel suo cuore...
Delicato, profondo ed altamente introspettivo...
Mio padre è il nuovo singolo di Marian Trapassi attraverso il quale ci racconta dei suoi sentimenti e regala emozioni personali di grandissima intensità!
Quando un pianoforte ed una bella voce si uniscono per raccontare le emozioni si sprecano....
Recensire tecnicamente un singolo così particolare non è semplice...
I volteggi elegantissimi del pianoforte sono il perfetto tappeto sonoro per questa che, lo possiamo dire, rappresenta una bellissima storia, ancorchè molto malinconica, che potrebbe riguardare molti di noi ed il regalo che fa Marian a chi l'ascolta è davvero prezioso.
La sua performance canora si dimostra estremamente profonda e sentita alternando momenti molto profondi dove la cantautrice sporca un po' la voce, ad altri più intensi vocalmente mettendo in luce una splendida facilità di canto con una capacità interpretativa di livello assoluto!
Da gustare in cuffia ad occhi chiusi!
La storia
Il singolo “MIO PADRE”, è forse il più intimo e autobiografico dell’album “BIANCO”. Il video è nato dal desiderio del giovane regista Alessandro Cracolici, già alla terza collaborazione con Marian, di tradurre il significato di questo brano in sequenze di immagini. Per ricreare l’atmosfera intima e privata che il brano suscita nell’ascoltatore, la protagonista della storia viene ritratta sempre di spalle, accompagnando passo dopo passo lo spettatore in un percorso che segue i ricordi quotidiani e significativi del ricordo del padre. Il punto di vista degli spettatori di questo piccolo cortometraggio è quello di un posto privilegiato, come un buco di una serratura, dal quale osservare l’evolversi della vita di altri. "Questa canzone è nata di getto, è una cosa rara, ma a volte succede. Mi sono seduta al piano e pensando a mio padre si è scritta da sola. Ricordo che quando l’ho finita mi sono chiesta se avrei mai avuto il coraggio di farla ascoltare a qualcuno, non sapevo se sarebbe finita nel disco o meno. E’ stato il mio modo di parlare con mio padre e confessargli quello che è stato per me, ora che lui non c’è più e non avrei potuto farlo in nessun altro modo se non con la musica – racconta Marian Trapassi – C’è dentro il perdono e anche la rabbia, ma anche la serenità di aver compreso, da adulta, che un genitore è soltanto un essere umano e come tale imperfetto a volte inadeguato e incompetente per quel ruolo. L’assenza di mio padre ha pesato nella mia vita tanto quanto la sua presenza. Ingombrante in ogni caso. Ho avuto la possibilità di riavvicinarmi a lui solo troppo tardi e questo era quello che ancora avrei voluto dirgli." In “MIO PADRE” Marian Trapassi dialoga e quasi si confessa con il padre, penetrando nelle pieghe più profonde della propria esperienza di figlia e di come ha vissuto l’intero rapporto con la figura paterna. Il testo e l’arrangiamento essenziale, piano e voce, obbliga a seguire le parole una ad una e ad essere guidati in una storia che va dal particolare all’universale in una riflessione sul ruolo paterno che risuona in ognuno di noi. “BIANCO”, prodotto da Paolo Iafelice, per Adesiva Discografia, segna un nuovo capitolo nella carriera artistica della cantautrice siciliana, ma milanese d’adozione: si distacca dai precedenti lavori e si impone con uno stile preciso e omogeneo, che va dal jazz, al blues, al folk, con 12 brani eleganti e raffinati negli arrangiamenti e nella scrittura. Musicalmente, l’album si ispira ai moderni chansonnier francesi e alle grandi cantautrici italiane e americane. Leggi la storia di Marian!Artista:
Marian Trapassi
Genere:
unplugged