La gente affolla i portici del centro, un brulichio di persone che guarda solo davanti a sè senza girarsi attorno...
Lei osserva tutto questo e non vuole finire in questa freddezza generale, il suo cuore anela il rapporto con gli altri...
Intenso, sensuale più che mai e suonato dalla prima all'ultima nota!
The Careless Song è il nuovo singolo di Eloisa Atti che, con le sue tinte pastello, fa volare la fantasia innondando di splendida musica chi ascolta!
Una nuova uscita carica di contenuti di assoluto valore artistico!
Una bella linea ritmica, caratterizzata da un drumming dellicatissimo, ma di impatto assoluto, viene arricchita da un contrabbasso molto morbido suonato davvero in maniera spettacolare mentre un dialogo tra rif di chitarra classica e spruzzi di elettrica distorta donano tonalità blues più che coinvolgenti.
Le atmosfere pastello del brano vengono arricchite, a tinte cremisi, anche da un hammond molto vintage per creare il giusto sottobosco per l'interpretazione di un'Eloisa Atti in forma più che mai!
Grande facilità di canto, calore quasi carnale e tanta passionalità rappresentano il focus di questa canzone dove la cantante petroniana si dimostra ancora una volta una garanzia per gli amanti di quella musica che non stanca mai e che è arte allo stato puro!
Da gustare con cuffie o impianto di qualità senza soluzione di continuità!
La storia
Eloisa Atti è una sognatrice, la sognatrice ritratta da Paola Cassano sulla copertina di questo disco, uno dei personaggi femminili del ciclo “Le Sognatrici” della designer sarda. Eloisa, gli occhi chiusi, la concentrazione di chi s'immerge in un Altrove, entra ed esce da mondi sonori fantastici usando la sua voce come porta di passaggio da un luogo musicale all'altro. Mentre i generi sono la materia che manipola per ottenere ogni volta degli amuleti preziosi con cui rendere magici alcuni frammenti di vita. Così da trasformarli in progetti, concerti e dischi magnifici. L'etno-jazz di SUR, la musica brasiliana di Caputolindo, le scorribande progressive-padane di “Penelope” ad innervare l'epica e la mitologia omerica, l'omaggio a Billie Holiday di “Everything Happens for the Best”. E ora un disco che attraversa una personale dreamy land d'America. Dodici canzoni di quel genere transgenere che viene chiamato americana. Una mescola di country, folk, blues, deviazioni jazz che sanno di legno e di polvere, ma aprono squarci più evocativi dei cieli di pianura e s'intridono di profondissime malinconie. “Edges” è un disco di americana, ma all'italiana: suoni d'oltreoceano con un gusto melodico di casa nostra. E testi che raccontano storie capaci di vibrare ancora sullo sfumare della musica. Un libro di racconti che lascia qualcosa d'importante a tutti, perché i sogni dei sognatori come Eloisa dicono cose vere, magari addolcite da una melodia e da una voce in seppia, ma portano una verità umana assoluta, come certe narrazioni di McCarthy o di Steinbeck. Prodotto dalla stessa Eloisa Atti (per la prima volta produttrice di sé stessa), mixato a Tucson dal leggendario Craig Schumacher (Calexico, Devotchka, Neko Case) e masterizzato da Giovanni Versari (Grammy 2016 ai Muse per “Best rock album”), “Edges” raccoglie una serie di brani originali scritti in un arco di tempo di dieci anni, tutti da Eloisa tranne “Without you” e “Sleepy man” cofirmate da Marco Bovi. The careless song", è uscita per la prima volta nel 2018 con l'album EDGES, ora viene fuori col video e col singolo in una versione remix piuttosto diversa, che ne accentua il carattere trip hop, visto che preannuncia la compilation Trip Hop Crop in uscita il 25 ottobre per Alman Music, alla quale hanno aderito anche glorie del trip hop come i Morcheeba. “'Edges – spiega Eloisa – è una parola inglese ricca di significato. Edges sono le estremità, i margini che racchiudono un'identità e al tempo stesso rappresentano separazione e contiguità tra mondi diversi, differenze drammatiche e vincoli indissolubili. Il mio disco parla di estremi, di limiti e di confini sotto diversi punti di vista.” Nonostante si apra in modo contagioso e seducente a chi ascolta, “Edges” è un disco molto interiore, dove conta parecchio l'amore – ad esempio quando finisce e rimangono dei “Love Signs”, ma poi si ha la prima sensazione di rinascita e di un nuovo orizzonte, come in “Without You”. E pure il dolore fa la sua parte, vedi le lacrime a passo di danza popolare di “Cry cry cry”. Tuttavia se la chiusura è affidata alla ninna nanna “Lullaby to myself” (del resto per una sognatrice non potrebbe essere altrimenti?), è forse “Henry's Song” la chiave di tutto il disco. Il viaggio di un bambino dalla sua camera alla Luna, fra personaggi fantastici e il suo gatto che lo attende a destinazione. Una canzone suonata davvero all'unisono, con uno spirito fortemente seventies e un finale in cui Eloisa e i suoi musicisti lasciano che il clap del brano sfoci in un applauso e una risata spontanea. Perché in fondo “varcare i limiti è emozionante come un sogno”. E se lo dice una grande sognatrice come lei, c'è da crederle. Leggi la storia di Eloisa!Artista:
Eloisa Atti
Genere:
indie