L'ennesimo bicchiere le passa sul tavolino del bar, le gambe accavallate lasciano intravedere le autoreggenti ed il suo look è più che provocante, ma nessuno capisce il suo bisogno di calore e la scambiano per quello che non è...
Una fotografia in chiave vintage di come può esser difficile esser ragazze non capite al mondo d'oggi...
I Caleido raccontano storie molto normali in maniera ariosa anche se mai banale...
Un sound quasi danzereccio sviluppa argomenti profondi con una cornice indie/pop che ricorda gli anni '80 senza disdegnare la qualità dei musicisti.
Suoni di sinth, rigorosamente analogici, fanno da cornice ad una linea ritmica incalzante composta da un drumming molto lineare dove il dualismo rullante cassa la fanno da padrone, mentre il giro di basso, sempre preciso sul battere, disegna evoluzioni molto intriganti ad introdurre tutti i ritornelli.
Una chitarra acustica, molto aperta sul left e sul right, sostiene tutto l'assieme con pennate brillantissime unitamente ad un'elettrica che con i suoi rif ed arpeggi mantiene alto il groove della canzone.
Interessante il bridge finale concepito per spezzare un attimo la tensione generale, con atmosfere quasi newage, che lancia la volata al finale.
In tono con l'assieme la linea di cantato, un po' gridata, che racconta appunto il disagio di Chiara che vive le sue giornate in uno stato di insoddisfazione e sofferenza sempre presenti.
Da sorbire ripetutamente per cogliere il senso della storia che viene raccontata dai Caleido!
La storia
Il brano (scritto ed eseguito dai Caleido, registrato da Alessandro di Sciullo e prodotto da Vlad KayaDub Costabile) è un’anticipazione semantica dell’intero album, tutto giocato su quello che i Caleido chiamano “non amore”: “Il ‘non amore’, che tanto fa soffrire Chiara – racconta il gruppo toscano - non è l’opposto del sentimento in sé, bensì una mancanza costante e dolorosa, un sentimento a se stante, dalla quale la ragazza cerca disperatamente di fuggire (in moto) con le lacrime che le bagnano il volto e le mani e le impediscono di vedere il sole che attorno a lei, continua a splendere. Il dolore, in questi casi, acceca tutto, fa vedere piovoso anche un cielo terso e ogni stimolo esterno diventa sterile ed insignificante. Questo è ciò che succede a Chiara, che invano tenta di scappare da un amore non corrisposto che la rincorre, che si ripresenta nella sua mente nonostante rincorra futili sensazioni svestite e stupide amicizie per impiegare il suo tempo, nella speranza che davvero la facciano sentire meglio. Con la voglia di esser sexy per un mondo che non la apprezza e un chewing-gum in bocca Chiara sancisce il ritorno agli anni 80 che nell’ultimo periodo son tornati idealizzati dalla poetica indie-pop, in cui i Caleido facilmente si collocano”. Chiara, come le altre protagoniste del “non amore” narrato dai Caleido, urlata a squarciagola, è la perfetta identificazione dell’insoddisfazione tipica dell’età dell’adolescenza in cui si presuppone di colmare un grande vuoto con un “troppo pieno” che in realtà non esiste, e che non fa altro che accrescere quello da cui Chiara tenta di scappare. Leggi la scheda della band!Artista:
Caleido
Genere:
pop