Una ragazza corre per la via del paese, gli occhi sono illuminati dalla voglia di vivere che anima i suoi anni ed ogni giorno lo sente come l'ultimo con tutto il suo essere che grida il suo desiderio...
Un singolo molto particolare per Marlò, che fa anche da apripista al suo nuovo album intitolato Intro.
Atmosfere molto morbide mettono in risalto il timbro vocale di Federica la quale, in maniera quasi giocosa, tratta un tema tutt'altro che banale e che vuole far riflettere su come, tutti noi, viviamo una quotidianità dai ritmi più che rutilanti!
Un singolo quasi sussurrato che regala a chi ascolta minuti di grande intensità e dolcezza per un insieme che oscilla tra il pop e il semplice vocal con quel "certo non so cosa" che lascia presagire le doti canore di un'autrice con già un bel vissuto artistico sulle spalle.
L'arrangiamento, fatto di tanta semplicità nelle scelte e nel mixaggio, avvolge chi ascolta in maniera totale rendendo l'assieme tutt'altro che scontato.
Si consiglia un ascolto in cuffia in situazione di grande relax!
La storia
“Ho scritto di ciò che vorrei mi si raccontasse prima di andare a dormire: gli individui, l'amore, la mancanza e la bellezza”. Marlò spiega così il suo Intro, album in uscita venerdì 13 maggio con cui la cantautrice abruzzese fa il suo esordio discografico dopo un lungo e produttivo lavoro di messa a fuoco delle proprie sonorità.
Undici brani di pop elegante e intelligente che confermano il talento vocale di Marlò ma soprattutto ne rivelano le doti di scrittura autorale. Una capacità affinata in anni di gavetta e di esperienze formative importanti, dal Club Tenco ad Area Sanremo.
“Intro è la somma di quello che mi piace, delle persone che stimo e che ho scelto per lavorare con me, è un viaggio all'interno delle mie storie e della mia visione della quotidianità” spiega Marlò, che per confezionare al meglio questo lavoro si è affidata al gusto del produttore Francesco Fugazza: sua la firma sugli arrangiamenti dei brani, capaci di amalgamare la tradizione cantautorale italiana con sonorità fresche e proiettate al futuro. “E’ stata una piccola grande evoluzione personale - ammette Marlò - il comprendere pienamente quale suono potesse rappresentarmi al meglio”.