Sanremo 2016: Gli amarcord fanno sembrare tutti più bravi? Anche no!

Nell'ambito della maratona sanremese siamo arrivati a commentare la terza serata ovvero quella dedicata alle cosiddette cover.

Come da qualche edizione a questa parte, ogni big, magari con qualche featuring, sceglie, più o meno liberamente, un pezzo che ha fatto la storia e lo ripropone in una sua rivisitazione, pensata all'uopo per il palco dell'Ariston, ed eccoci a farci su due chiacchiere per dare la solita visione svincolata dal luccichio dello show, ma restando ancorati alla questione prettamente musicale.

Ovviamente ci sono stati anche i giovani, sempre un po' a margine del festival, ma ne parleremo più avanti, nell'articolo.

I cosiddetti big

Le danze sono state aperte da Noemi che ha portato sul palco dell'ariston uno dei pezzi più blues della storia della musica italiana, Dedicato, singolo cantato da Loredana Bertè e scritto da Ivano fossati.
Si è trattato di una performance di grande impatto con la stessa Noemi che ci ha dimostrato di che pasta è fatta quando si lascia andare e consente alla sua anima black di esprimersi scaricando tutti i cavalli della sua energia!
Un'apoteosi di chitarre elettriche, piano doppiato e hammond a non finire, davvero un inizio al fulmicotone che lasciava ben sperare...

Già, perchè poi abbiamo assistito a prove tutt'altro che esaltanti, in certi casi, e proprio il massimo dello sbigottimento si è manifestato quando sul palco è salita Patty Pravo...
La Nicoletta nazionale ha deciso, pensando di far cosa originale, di riproporre un suo vecchio hit riarrangiando, de facto, "Tuttalpiù" regalando una prestazione, a dir poco, pietosa dove stecche e afonia l'hanno fatta da padrone.

Andando avanti, ci si è trovati di fronte alla cover scelta da Neffa il quale non ha certo dimostrato molto di più, rispetto alla Pravo, regalando una prestazione davvero imbarazzante con stonature e strofe fuori tempo che nemmeno ad un karaoke si possono sentire!

Uno dei più applauditi, ieri sera, è stato sicuramente Rocco Hunt il quale, con il tributo a Renato Carosone, ha fatto spellare le mani a tutto l'Ariston...
Nulla da dire, groove non è mancato, ma non siamo stati di certo di fronte ad un qualcosa di pazzesco visto che, e se cercate in rete ne troverete la conferma, "Tu vo fa' l'americano" in versione dance/rap è già stata trita e ritrita.

Molto anonime le apparizioni di Dolcenera dalla quale, viste le qualità che ha, ci si aspettano sempre faville, Enrico Ruggeri, ha interpretato un pezzo che, secondo noi, proprio non gli piaceva.

Il mio canto libero di Lucio battisti è stato il pezzo cantato da Francesca Michielin, la quale non ha certo sfigurato, ma anche qui si è avuta una sensazione di esecuzione molto scolastica del tipo: "vabbè la debbo fare, quindi cerchiamo di arrivarci in fondo" esatttamente come per Valerio Scanu, anche lui con una rivisitazione di un pezzo di Battisti, che non ha certo regalato emozioni esagerate anche se la giuria gli ha tributato un incomprensibile, a nostro avviso, secondo posto.

L'indifferenza risulta abbastanza normale anche per il duo Caccamo/Iurato che ha deciso di giocarsi la carta Pino Daniele, ma non hanno dato certo vita ad un'interpretazione memorabile e hanno reso poco merito all'artista partenopeo.

Passando alle note positive non si possono che spendere parole di elogio per i Dear Jack che con la loro versione di "Un bacio a mezzanotte, hanno dimostrato di avere parecchio nelle loro corde ed è un peccato che, a nostro avviso, si vadano ad appiattire, a livello di musica loro, in un panorama musicale italiano davvero troppo livellato verso il basso.
Davvero bella la loro interazione con l'orchestra dell'ariston che, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra quanto talento c'è al suo interno.

di livello eccelso, dopo la già citata Noemi, si sono rivelati anche gli zero assoluto con una scelta davvero originale, Goldrake, rivista e corretta in versione unplugged con una splendida chitarra acustica a fare da sostegno, ma proprio questa performance ha scatenato la rete che ha accusato di plagio il duo visto che, pensate un po', qualcun altro aveva già pensato ad un rifacimento di questo tipo.

Sempre spumeggianti Gli Elio e le Storie Tese grazie ai quali si è potuto assaporare un bel groove che non può certo essere carente in una band dove le eccellenze a livello musicale non sono certo rare!

Una menzione più che positiva deve essere fatta per Annalisa che con America, vecchio pezzo di Gianna Nannini, ha sfoderato una grinta ed una potenza vocale davvero di primissimo ordine e, aggiungiamo noi, questo dovrebbe far riflettere chi avrebbe il compito di gestire i prodotti di questa ragazza.
Troppe volte, a nostro avviso, Annalisa pare ingabbiata nelle sue canzoni dando la sensazione di grande tristezza.

Arrivando poi, ai vincitori, che dire di questi Stadio?
Il loro pezzo in gara dimostra già, nonostante gli inghippi della prima sera, di essere una hit potente e ben costruita, ma eccoli lì, ultimi a salire sul palco (erano le 24.20) con un pezzo di Lucio Dalla, "La sera dei miracoli", con una formazione allargata che ha visto assieme, oltre agli immarcescibili Curreri, Pezzoli, Fornili e Drovandi, anche i primi stadio ovvero Riky Portera e Fabio Liberatori.per far rivivere agli appassionati uno dei pezzi più belli del repertorio di un Lucio dalla che, grazie alla magia della tecnologia, ha cantato l'ultima strofa assieme ad un Gaetano visibilmente emozionato.

Le nuove proposte

La serata dedicata alle cover ha avuto il solito preludio per chi guarda la tv ad ora di cena, presentando gli ultimi 4 concorrenti della categoria giovani.

Questa volta era il turno di Miele contro Gabbani e Michael Leonardi che sfidava Mammood.

a sorpresa vince Mammood per il secondo scontro mentre per la prima sfida vien data vinceitrice Miele, in prima battuta, per veder poi ribaltato il verdetto a beneficio del giovane toscano a causa, parrebbe, di problemi al meccanismo di voto in sala stampa e, immaginiamo, ecco montare l'onda del complottismo, ma parrebbe che la cantautrice siciliana abbia fatto ricorso, staremo a vedere...

Nel complesso resta un pochino di freddezza nei confronti di pezzi poco interessanti e, nonostante i tentativi, con poco apeal sotto tutti i punti di vista.

Conclusioni

Ancora una volta la riflessione che ci arriva addosso dopo la serata di ieri è quella legata alla pochezza dei pezzi, problema generale della nostra musica, e la conferma di questo è la bellezza di alcune cover che abbiamo potuto ascoltare nella serata di ieri.

Questo tipo di problema resta ancora parecchio pressante e il successo dei grandi vecchi, gli Stadio, dimostra ancora una volta come la vecchia scuola, fatta di tanta gavetta on the road, regala ai palcoscenici musicisti e pezzi di una certa qualità.
Lo capiranno, prima o poi, manager e produttori?

A conferma di tutto ciò c'è anche stata l'ospitata di rito che, ieri sera, è stata dedicata tutta ai Pooh che hanno ripresentato sul palco anche il figliuol prodigo Riccardo Fogli...
Momenti di vera apoteosi hanno caratterizzato la loro presenza live dimostrando che, nonostante l'età e qualche vocina gracchiante, la classe non è acqua per dei ragazi che sono sulla breccia dal 1966 e che hanno un apeal sulla gente da brivido.

Stasera finale per i giovani ed ospitate varie, quindi, a meno di fuori programma particolari non ci si dovrebbe trovare di fronte a nulla di che in attesa, ovviamente, dei botti finali di sabato.

Vainer Broccoli.