Non vuole andare dietro alle mode, vuole esser sè stessa...
Le regole imposte dalla società le stanno strette e questo le fa crescere rabbia dentro...
Intenso, autobiografico e con una carica tutta rock!
maleducata è il nuovo singolo per elisa Erin Bonomo che racconta di come la stessa autrice sia arrivata ad esplodere in un periodo particolarissimo della sua vita facendole capire come le consuetudini e le mode possano andare contro ciò che si è dentro...
Un urlo che cela disagio e voglia di non doversi giustificare, un urlo che anima porta ad esser rock dentro e fuori!
L'essenzialità del drumming si impernia su fill azzeccati, cassa rotonda e rulllante secco e ben definito con la forza del giro di basso che non si limita ad un semplice fraseggio, bensì crea anche una linea melodica ben articolata e strutturata.
Le parti di chitarra sono ovviamente preponderanti, tra ritmiche in power chord e rif, tutto rigorosamente in distorsione, per poi arrivare alle parti solistiche, mai invasive, ma comunque graffianti...
Elisa, tra citazioni a Vasco Rossi e momenti autobiografici, ci racconta e si racconta in maniera diretta e senza veli!
Da gustare a volumi importanti!
La storia
Il video, riprendendo la copertina del singolo Maleducata (foto di Susanna Iovene - elaborazione grafica di Marcello Della Puppa), terzo singolo estratto dal disco di prossima uscita Sinusoide, si anima con le parole del testo.
A cura di Scialla Studio.
"Quando ho scritto Maleducata ero nel mezzo di una malattia che mi impediva i movimenti, costringendomi a stare stesa sul divano di casa, dove abitavo con i nonni. Ogni ora dovevo prendere un farmaco diverso. Mi ero appena innamorata e l’ultima cosa che volevo fare era stare ferma. Reduce da un pomeriggio di TV spazzatura la mia mente ha cominciato a ribellarsi e a pensare a come scappare mentalmente da quella triste routine. Ho sempre creduto di essere solo una brava ragazza attenta a non calpestare le emozioni degli altri, gentile, altruista. Ma l’amore quando arriva - specialmente se arriva quello che non puoi avere - è un po’ egoista e ribelle: il mio mi ha travolto, ha rovesciato tutte le mie convinzioni, con un gesto punk è salito sopra ai miei vestiti stirati, si è infilato gli stivali e ha preso a calci tutto e tutti. Con stupore, ma senza neanche tanta sorpresa, perché tanto forse quei vestiti della Domenica erano solo una facile copertura. Perché il desiderio, quello che non abbiamo, è ciò che ci spinge a muoverci e a completarci.
Ho messo in scena la mia "Vita Spericolata", in quel Vasco citato qua e là, intendendo la maleducazione come voglia di fare rumore, di spingermi oltre i miei limiti, prendermi il posto in prima fila, rifiutare i miei padri, maestri, vecchie istituzioni a cui a volte è utile mostrare un sano dito medio".