Sulla panchina nel parco il bimbo lo ascolta con gli occhi spalancati, lui, con fare tranquillo e pacato, gli racconta le storie legate alla sua lunga vita...
La magia del racconto rapisce il piccolo che vola lontano con la fantasia appeso a quelle parole che trasudano esperienza a non finire...
Solare, suonatissimo e carico di speranza...
La mano di un vecchio è il nuovo capitolo della storia musicale di Giacomo Lariccia che ci fa volare lontano con la fantasia...
Atmosfere tra il tribale ed il solare avvolgono completamente chi ascolta...
rafinatissima e decisamente coinvolgente la linea ritmica dove un drumming di gran classe, con una cassa pulsante arricchita da un rullante potente e preciso ogni 2 quarti, dialoga con un giro di basso ricchissimo di spunti colorati più che mai.
Il tutto viene reso ancor più gustoso dalle percussioni che fanno la loro parte nei ritornelli e negli incisi finali.
Spruzzi di sax, delicatissimi, ma di grande efficacia, riempiono tutto il mood mentre rif di chitarra elettrica tinteggiano i ritornelli con gli arpeggi della stessa, invece, a donare groove alle strofe.
Spllendida tutta la linea di cantato dove Giacomo sfodera una performance degna del miglior cantautorato italiano assemblandosi perfettamente con i cori kongolesi creando un'atmosfera pazzesca e carica di ritmo unitamente all'intensità ed alla profondità del testo!
Da gustare senza soluzione di continuità per godere di tutte le sfumature dell'arrangiamento e per capire a fondo la potenza delle parole!
La storia
Con questo brano il cantautore romano, di base ormai da anni a Bruxelles, riparte dall’Africa, dalle percussioni, dal ritmo, dalle radici della musica e della nostra vita sulla Terra per affrontare una questione intima e profonda: “Dentro di noi rivivono le gioie e i dolori di chi ci ha preceduto e spesso, come riflessi incondizionati, determinano la nostra vita” spiega Giacomo Lariccia. “È il grande fiume della vita, accettalo, figlio mio” come canta il coro in Lingala, una lingua del Congo, all’interno della canzone. L’immagine a cui rimanda il titolo del brano emerge già nella prima strofa: un bambino afferra la mano di un anziano e, insieme, camminano nella stessa direzione. “Presente, passato e futuro, nello stesso istante. Tutto quello che è stato e ciò che sarà”. Con l’uscita di La mano di un vecchio si chiude il cerchio attorno al disco Ricostruire, pubblicato da Lariccia nel 2017 ma in realtà - forse per simbiosi col titolo che gli è stato dato - sempre al centro di un lavoro di taglia e cuci con cui il cantautore ha dato nuova vita, riarrangiandoli a turno, ai brani più riusciti dell’album. Era già accaduto lo scorso autunno con Senza farci del male, singolo riproposto con un arrangiamento fresco e moderno, e succede nuovamente oggi, con questa nuova versione dalle influenze africane di La mano di un vecchio. Capitoli artistici che vanno ad arricchire ulteriormente il percorso che Lariccia ha compiuto negli ultimi anni, pubblicando quattro dischi (due dei quali finalisti al Premio Tenco) e suonando in tutta in Europa, in Sud America e in Medio Oriente. Attualmente il cantautore è impegnato negli ultimi concerti della sua tournée europea e sta registrando il nuovo disco che uscirà il prossimo anno, con tanto di presentazione già fissata all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 marzo 2020. Leggi la storia di Giacomo!Artista:
Giacomo Lariccia
Genere:
pop