Le sue dita volteggiano danzando tra i tasti bianchi ed i neri sul pianoforte, note cristalline pervadono il locale dove la gente, rigorosamente in silenzio, si lascia trasportare dalla sua musica...
Ancora una serata, ancora emozioni trasmesse dal suo voler comunicare attraverso una magia come quella delle 7 note...
Elegante, intenso, classe infinita!
- La Llamada fa parte di Jesun, il nuovo album di Roberto Fonseca dove si toccano vette altissime tra bossa, jazz, spruzzi di funk e tanto altro ancora!
Un disco che difficilmente si può raccontare, ma che va assolutamente ascoltato da cima a fondo!
Il gioco tra un drumming molto morbido, che alterna momenti di "cassa e cerchio" a fill elegantissimi basati su di un uso splendido dei tom con il charlie sempre dritto sulla battuta, ed una linea di contrabbasso fantastica e di gran classe, fa da motore per tutta la durata del pezzo mentre i vocalizzi di Gema4 trascinano chi ascolta in un caleidoscopio coloratissimo che da una splendida tridimensionalità al sound.
La magia del pianoforte di Roberto risulta letteralmente impressionante!
Si assiste a situazioni prettamente ritmiche dove la mano sinistra doppia la destra, sempre molto groovie sulle note basse, per poi scatenarsi in volteggi delicatissimi ancorchè di eleganza cristallina per aprire a momenti solistici unici che, però, non risultano mai stucchevoli e la sensazione di vuoto alla fine dell'ascolto fa sempre venir voglia di ripartire perchè quando ci si imbatte in capolavori del genere non se ne ha mai abbastanza!
Da gustare ad occhi chiusi con cuffie di qualità con un buon whisky torbato a portata di mano!
La storia
Al Guardian è ben chiara “la maestria” del pianista. E se secondo Mojo Yesun è formidabile, per Downbeat Yesun “vi ipnotizzerà”. Yesun è il nono album solista del pianista Roberto Fonseca, componente del leggendario ensemble Buena Vista Social Club. Un’esplosiva miscela di jazz, musica classica, rap, funk ed elettronica. Per rompere le forme e abbattere i confini ma sempre in costante ricerca delle radici profonde della tradizione afrocubana. “È il disco che ho sempre voluto incidere: riunisce tutte le mie influenze, i suoni e le atmosfere musicali che mi hanno reso quello che sono”: ha dichiarato Fonseca 12 tracce originali incise in trio con i compagni di lunga data del musicista de L’Havana: il batterista Raúl Herrera e il suo storico bassista Yandy Martínez Rodriguez. Ospiti del disco, il celebre sassofonista americano Joe Lovano, l’acclamato trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf, il cantante e rapper cubano nominato ai Grammy Danay Suarez e la celebre diva del bolero Mercedes Cortés. In Yesun Fonseca accentua ancora di più quegli “incandescenti contrasti” di cui aveva scritto il Guardian a proposito del suo precedente album ABUC (2016), portando a compimento un caleidoscopio sonoro che racconta una Cuba senza barriere in cui passato, presente e futuro sono sullo stesso piano. E lo fa divertendosi. “Facendo - confessa - alcune delle follie che mi piace fare dal vivo e inserendo idee che ho assorbito in questi anni in tour in tutto il mondo”. Yesun è un gioco di parole che simboleggia l’acqua. E come l’acqua ha il potere di raggiungere lunghe distanze e acquistare qualunque forma, così la musica di Fonseca scorre tra l’antico e il moderno, accogliendo le sfide con un senso acuto della forma, del ritmo e della melodia, fra assoli a volte agili e delicati, altre percussivi e vigorosi, sempre permeati di profondità, lirismo e determinazione. In prima linea per la rinascita della musica cubana per quasi trent’anni, fin dal suo debutto nel 1990 a soli 15 anni al Jazz Plaza Festival a L’Havana, Roberto Fonseca è sempre stato molto determinato nel voler diventare un punto di riferimento, una sorta di Chopin cubano, l’Herbie Hancock dell’isola caraibica, lavorando incessantemente alla definizione di uno stile immediatamente riconoscibile. Fonseca aveva già dato alle stampe tre dischi come solista quando, nel 2000, è entrato a far parte del gruppo Buena Vista Social Club, sostituendo Ruben Gonzalez (1919 – 2003) e andando poi in tour con ex componenti come Ibrahim Ferrer (1927 – 2005) e Omara Portuondo. Da solista, con Zamazu (2007) ha dato prova di essere a pieno diritto un performer e compositore. Il suo disco del 2012, Yo, nominato ai Grammy, ha visto la partecipazione di Fatoumata Diawara, inaugurando così anche una collaborazione live con la star maliana. Nel 2016, l’anno di uscita di ABUC, è stato direttore artistico del Jazz Plaza Festival a Santiago de Cuba e nel 2019 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Ordine delle arti e delle lettere dal Ministro della Cultura francese. Una carriera brillante che non ha intaccato gli obbiettivi del pianista, sempre determinato a una continua evoluzione: “Io cerco sempre di diventare un musicista migliore, quindi ovunque io sia continuo a esercitarmi e comporre, comporre ed esercitarmi”. leggi la storia di Roberto!Artista:
Roberto Fonseca
Genere:
jazz