Una scogliera durante un'alba autunnale, lui fissa l'orizonte e pensa che domani si dovrà ricominciare...
La sua vita è come una scritta sul bagnasciuga, basta un'ondata e tutto viene cancellato...
Un'atmosfera tra il "ringhiante" ed il "malinconico" caratterizza questa traccia dei Mataleòn, band hard rock del milanese che scarica nel suo nuovo ep davvero tanti cavalli!
Il classico ritmo "lento, ma violento" è la spina dorsale della canzone dove troviamo un drumming estremamente aggressivo durante la strofa ed un inciso estremamente gustoso dove possiamo godere di un bel gioco tra piatti e cerchio.
Incredibile la morbidezza del basso, sempre presente sulla cassa, che arricchisce l'insieme di tutto il drumming.
Le chitarre graffiano in maniera spettacolare alternando arpeggi puliti, effettati con un flanger davvero di colore intenso, a power chord di aggressività più che adrenalinica!
Splendido il solo finale di chitarra, dove possiamo apprezzare dal tapping al puloff, senza soluzione di continuità, situazione che non fa altro che sottolineare la qualità di tutto il pezzo.
Davvero bella la linea di cantato che risulta potente e graffiante allo stesso tempo, caratterizzando non poco i colori dell'insieme.
Da gustare a volumi sostenuti!
La storia
Nati nel 2012 nei dintorni di Milano (Sesto San Giovanni, per la precisione) i Mataleòn hanno un nome curioso ma pensieri piuttosto chiari, come dimostra l’ep in uscita il 2 aprile, Prospettiva di un’idea.
L’idea dei Mataleòn è ad alto contenuto rock con influssi metal di varia natura: la band cita Led Zeppelin, Pearl Jam, Slipknot, Creed, A Perfect Circle tra le influenze, e si può avvertire qualcosa di tutte queste band, benché con maggiore influenza delle più recenti.
La traccia di apertura, Atari, mette sul piatto già le direttrici principali lungo le quali si muoverà l’ep: una grande energia, nessuna timidezza nell’uso della chitarra e una sorta di potere fluido che rende elastici i movimenti della canzone.
Tutto confermato da Ozymandias, che apre in modo aspro e si ammorbidisce un po’ lungo il percorso, ma senza mai sciogliere la tensione.
Il foglio bianco si presenta con un giro che allude a una ballad, che si materializza poi con tutti i crismi, compreso un finale malinconico che resta in sospeso.
Ma se il timore è quello che la band sia diventata sdolcinata, ci pensa Dove sei adesso? a togliere ogni dubbio: suoni aggressivi con qualche influsso nu metal, ma anche un assolo di chitarra piuttosto tirato.
L’ep si chiude con Vorrei, che parte piano ma che raggiunge un certo numero di vette di aggressività, con un suono sempre più robusto man mano che il brano procede.
C’è parecchia carne al fuoco in questo ep robusto e aggressivo: il sound della band è rotondo e scorre con naturalezza per tutto l’album. Decisamente un buon inizio.