Anche questa tempesta emotiva è passata, ora si sta riprendendo e torna a vedere la sua vita come un raggio di sole dopo un temporale e sa che l'arcobaleno colorerà di nuovo le sue giornate!
Intimo, quasi autobiografico e coinvolgente più che mai!
Fire and smoke è il singolo che segna il ritorno sulla scena musicale di una sempre splendida Diana Winter che, ancora una volta, ci regala emozioni vere grazie alla sua immensa capacità di esser vera nella composizione e nella scrittura delle sue canzoni!
Ecco una vecchia amica che torna a farsi sentire e noi non possiamo che dire grazie ancora una volta per ciò che ci regala!
Il pezzo si apre con un bel rif di chitarra acustica, essenziale e gustoso allo stesso tempo, che viene arricchito da piccoli tocchi di pianoforte che ne arricchiscono l'eleganza...
Spruzzi di tappeti di tastiere e suoni di synth colorano soprattutto i ritornelli lasciando più intimità nell'essenzialità delle strofe con la linea ritmica, sempre molto delicata nelle varie fasi intermedie che esplode nei ritornelli stessi grazie ad una cassa morbidissima ed a un rullante che in alcuni punti viene effettato con un filo di reverse.
Il giro di basso resta appoggiato in maniera minimale sul battere aggiungendo profondità all'arrangiamento.
Diana risulta sempre impressionante per la sua facilità di canto, per espressione ed estensione e mantiene quella connotazione "black" che, letteralmente, ti colpisce dritta al cuore!
Da gustare con un buon drink a portata di mano ed a volumi importanti!
La storia
“Fire & Smoke” è, come spesso succede, una canzone nata da un semplice riff di chitarra per poi diventare la metafora di una rinascita, una sorta di rivincita davanti alla mia stessa immagine riflessa.
Quello che la caratterizza è proprio il contrasto tra la malinconia della storia che racconta e l’esplosione di suoni nell’arrangiamento, che segnano la svolta di chi finalmente, quando il fuoco e le fiamme si abbassano, ricomincia a vedere. La creazione del mondo sonoro e la narrazione attraverso il suono rimangono i punti fermi intorno a cui ruota la musica e l’arrangiamento è come un mosaico composto da tante piccole tessere di diverso colore.