Fabrizio consoli

Biografia: 

Uno dei ricordi più forti che ho della mia infanzia è l'odore della domenica mattina. Che era essenzialmente l'odore dell'edicola, della carta fresca di
stampa, dei giornali e dei fumetti che mio nonno mi comperava all'uscita da
messa..

Niente di sorprendente, quindi, se il primo ricordo che ho della musica è olfattivo.

Un misto di legno, vernice e metallo ossidato dal sudore, la chitarra di mio zio. Quando mi era permesso di assistere alle prove della sua scalcinata band (sul finire degli anni sessanta in ogni cantina del mondo c'era una band scalcinata che per lo più suonava malissimo), gli odori dei legni degli
strumenti erano la vera colona sonora di un mondo che, magico e inspiegabilmente sensuale, si svelava ai miei sensi..

Poche cose possono raccontare la selvaggia visceralità della musica come questo particolare.

La musica si sente, si riconosce e ci riconosce, proprio come si sente un profumo, o un odore, perchè parla alla parte più pulita di noi, quella ancestrale, quella animale.

L'omino di carta nella copertina di "Musica Per Ballare"ci dice proprio questo..
La musica è dentro di noi, basta saper ascoltare.

Fabrizio Consoli.

L'artista

Fabrizio Consoli è protagonista, dagli anni ’80, di un’intensa attività di session man al fianco di diversi artisti di primo piano della scena musicale italiana, quali:

  • Eugenio Finardi
  • Alice
  • C. De André
  • Mauro Pagani, PFM
  • O Fado
  • “La notte delle Chitarre”

e moltissimi altri, intraprendendo anche una lunga serie di tournée dal vivo, sia in Italia che all’estero.

Dagli anni ’90 ad oggi il suo percorso professionale lo porta a pubblicare diversi dischi, vincere la selezione di Sanremo Giovani ‘94 guadagnandosi il passaggio al 45° Festival della Canzone Italiana del febbraio successivo (è sul palco del Teatro Ariston per San Remo 1995), scrivere e produrre diverse canzoni di successo (per artisti quali Dirotta su Cuba ed Eugenio Finardi), creare Forgive us (un progetto che vedeva alla voce Giovanni Paolo II), vincere premi e riconoscimenti importanti (come il premio Ciampi 2004), scrivere colonne sonore e… recitare in commedie teatrali!

Ma non c’è dubbio che la dimensione che più predilige sia l’attività live, passione che lo porterà a pubblicare, dopo 18 Piccoli anacronismi (2004) e Musica per ballare (2009), Live in Capetown (2012), album che gli consentirà di intensificare la sua presenza in Germania, Austria e Svizzera, dove dal giugno 2007 si esibisce spesso e il suo concerto, un raffinato “crossover” tra jazz, canzone d’autore e un’allegra e malinconica 
“voglia di Sud America”, è molto apprezzato (oltre 60 concerti, solo nell’ultimi due anni).