Una cucina polverosa, in un quartiere popolare, lui si alza minaccioso e le si avvicina mentre si sfila la cinghia, gli occhi iniettati di sangue lampeggiano di furia e nello sguardo di lei si dipinge la paura, sta per succedere ancora...
Il dramma quotidiano delle violenze che si consumano nel silenzio della solitudine domestica viene raccontato nei pochi, ma intenssissimi minuti di questo pezzo splendidamente concepito!
Una ritmica di chitarra acustica stoppata da quel certo non so che di "groovy" e di black davvero di grandissimo gusto, mentre una cassa incalzante rappresenta benissimo un cuore che batte di paura.
Splendido il basso, sempre preciso e presente durante tutto l'arco dello sviluppo del pezzo, ma che diventa un vero splendore nelle frasi che precedono l'entrata dei ritornelli.
La linea del cantato risulta azzeccatissima e mette in risalto le doti di Sara che con un'espressività pazzesca ci fa, letteralmente, vedere e vivere il dramma della violenza sulle donne.
Gli arrangiamenti risultano un cocktail decisamente ben assemblato, nella sua semplicità, e ci mettono di fronte ad un prodotto di levatura tecnica indiscussa e dai contenuti a dir poco coraggiosi!
Da ascoltare ripetutamente a volumi molto alti!
La storia
Dopo due album prevalentemente acustici, esce oggi “3”, il primo disco in elettrico di Sara Velardo, per Adesiva Discografica (label già al lavoro con artisti del calibro di Cesare Malfatti, Iacampo) e con la partecipazione di Andrea Viti (Karma, Afterhours) al basso, Fabio Zago (Il Rebus) alla batteria e Daniele Molteni (Il Rebus) alle chitarre "liquide".
La vincitrice del premio Musica Contro le Mafie, già intervistata da Uno Mattina Estate, TuStyle e numerose altre testate di rilievo, presenta oggi nove tracce in cui si parla ancora una volta di tematiche sociali (l'immigrazione, la violenza sulle donne, la libertà di stampa, la chiesa) senza tralasciare la sfera personale e intima. Nel disco è presente anche una cover di The Beatles :"Tomorrow never knows".