Scariche di adrenalina, energia a mille e tanto tanto rock, ma di quello vero e che arriva dall'anima!
Si tratta di Desperados, un singolo al fulmicotone degli Ushas che ci regalano 3 minuti di emozione.
Gli amanti del genere non potranno che coccolarsi il palato con questa traccia, ma anche chi ama la musica ben suonata non potrà che annuire quando diciamo che qui c'è davvero tanta roba!
Batteria spettacolare, con una doppia cassa precisa e suonata ai mille allora, sostenuta dal basso che non perde un battito.
Impressionante la velocità ed il gusto della ritmica di chitarra, con accordi "power chorde" tirati al massimo ed una serie di rif davvero splendidi nel loro genere, ma, in tutta questa apoteosi di decibel non può restare indifferente la voce di Giorgio Lorito che, nella seconda parte del brano, va a sfoderare tutta la sua estensione arrivando, in fondo, anche a duettare con la chitarra in a solo ricordando, ai meno giovincelli, un Jan Ghilliann d'annata!
Davvero un bel cocktail di energia e grande tecnica che non può esser gustato se non con i volumi al massimo!
La storia
Gli Ushas sono una rock hard band di Roma che debutta nella seconda metà degli anni '90. La formazione attuale comprende, oltre al fondatore e autore di musiche e testi Filippo Lunardo, Giorgio Lorito alla voce, Guido Prandi al basso e Giorgio Ottaviani alla batteria.
Il nome Ushas (pronuncia: “uscias”) è quello della dea dell'Aurora dell'antica tradizione religiosa indiana dei Veda, figlia del Cielo e del Signore della Luce, in essa i sensi non percepiscono limiti netti ed è lei che eleva a coscienza tutte le creature.
“La strada scorre solitaria, motociclette ed un walzer di cilindri, guardando sempre verso il sacro Tibet. Verso Est…” così inizia il viaggio degli Ushas, un viaggio che li ha portati alla realizzazione del loro album di inediti il cui titolo è “VERSO EST”, uscito per l'etichetta discografica Agoge Records.
Il lavoro nella sua quintessenza esprime il loro amore per il viaggio, per l’arte, per la filosofia buddhista indo-tibetana e per la letteratura beat americana attraverso il suono di un rock potente e senza tempo. Sulla copertina del loro album l’’immagine del simbolo del Nodo Infinito un simbolo di buon auspicio.