lei esce da quella casa sbattendo la porta, ancora una volta l'ignavia del suo ragazzo l'ha fatta infuriare ed ancora una volta si chiede cosa possa sortire un rapporto come questo...
Sempre indeciso, sempre senza idee, sempre con la paura di sbagliare, ma forse questa volta la misura è colma...
Raffinato, carico di significato e con un arrangiamento a dir poco sopraffino!
Dante aveva ragione è il nuovo singolo di Silvia Vavolo che torna in pista anche con il suo secondo album che ci racconta di una cantautrice con una creatività fuori dal comune!
Una canzone dai connotati cantautoriali mai banali che viene impreziosita dall'intervento di un grandissimo della musica italiana: Red Canzian!
un bel bit, dai connotati decisamente internazionali, rappresenta una linea ritmica essenziale e pensata per essere al servizio del pezzo.
Spruzzi di elettronica punteggiano tutta la traccia senza, però, mai risultare fuori luogo od invasivi rendendo coloratissimo tutto l'assieme.
Il fulcro del brano (e non potrebbe esser che così) è incentrato sulla performance canora di Silvia la quale ci si presenta con una capacità interpretativa ed un calore non comuni che, per altro, lasciano anche intendere che qui ci si trova di fronte ad una vocalità di livello assoluto.
Di grande impatto l'intervento di Red Canzian che impreziosisce tantissimo tutto l'assieme.
Da gustare con cuffie di qualità in situazione di grande relax!
La storia
È online il videoclip di “Dante aveva ragione”, nuovo singolo di Silvia Vavolo, con un cameo di Red Canzian, estratto dall’ultimo disco della cantautrice toscana. “Il soggetto del videoclip è scritto da me, insieme a Cristina Franchi (mia compagna e manager) - racconta Silvia Vavolo - che ha "scovato" una location insolita a Firenze: un ex- officina trasformata in un "loft" fuori dal tempo, piena di oggetti particolari, ‘L'officina di Barbarella’. È la storia di un ragazzo che non esce di casa, che dorme, lavora, mangia, fa palestra, tutto all'interno della sua abitazione, come a simboleggiare quello che fanno gli "ignavi" di Dante: non escono allo scoperto, non scelgono e di conseguenza non vivono davvero la vita. Sulla sua bicicletta bianca gira intorno alla stanza (come a ricordare il girone dell'Inferno dantesco). Poi, dopo il recitato di Red Canzian, un finale a sorpresa! “Visto il mio omaggio a Dante ci tenevo a girare il video a Firenze con un’equipe tutta toscana - prosegue la cantautrice toscana - La regia è stata affidata a due registi fiorentini, Daniele Cribari e Michele Coppini, con cui ho collaborato spesso come autrice di colonne sonore per i loro lavori cinematografici. L'attore protagonista è Pietro Angelini, un giovane artista di Grosseto che già vanta numerose collaborazioni accanto a Favino o accanto a Luca Argentero nel videoclip di Francesca Michielin. Anche la post-produzione vede l'intervento di un fiorentino, il videomaker Federico Lanzini. L'intervento di Red, invece, l'abbiamo girato a Milano nello storico studio dei Pooh, il Q Recording Studio, dove abbiamo registrato anche l'intero album” “Il brano è una critica ironica verso le persone che non prendono posizione nella vita, che non si espongono per paura o comodità. - racconta Silvia - I cosiddetti “ignavi” che, nella Divina Commedia, Dante mette all’Inferno, anzi davanti alla porta dell’Inferno perché, per lui, non meritano neanche quello. La vita è scegliere. Siamo le nostre decisioni. Giuste o sbagliate, non importa. Questa canzone è un’esortazione a “buttarsi”, ad agire, a dire il proprio pensiero, a schierarsi. Quando ho chiesto a Red, che avevo conosciuto nel 2014 nel corso della finale del Premio Lunezia e con cui ho instaurato un bellissimo rapporto professionale, se gli andava di fare un cameo nel disco gli ho detto: ‘Tu che sei la mia guida in questo disco, mi faresti da Virgilio?” e lui, entusiasta, mi ha detto si!”. “Se fossimo in America Silvia Vavolo avrebbe il suo spazio e il suo pubblico già da un bel po’... - racconta Red Canzian - è un’artista sincera, attenta ai particolari che fanno la differenza e danno spessore, in un mondo in cui tutto conta ormai, tranne che andare in profondità delle cose. Ho visto nascere questo disco e ci sono “entrato” con un piccolo cameo... Spero davvero che Silvia abbia l’attenzione che questo suo generoso progetto merita”. Il mondo musicale di Silvia Vavolo è influenzato dal pianoforte del padre che suonava George Gershwing e Duke Ellington, e quello della madre che le faceva ascoltare Chopin: “A casa mia circolavano vinili di Barbra Streisand, Joan Baez, i grandi musical di Bernstein, Lucio Battisti, alternati alle arie d’opera di Puccini e alle sinfonie di Mozart. Presi una sbandata liceale per il soul dei Doobie brothers, Aretha Frenklin, i Toto, ho ascoltato come mantra il rock psichedelico dei Doors e del primo David Bowie (forse l’artista che amo di più in assoluto), l’elettronica dei Depeche Mode, gli anni 80 dei Duran Duran e degli Wham, ma é quando ho sentito il connubio perfetto tra musica e parole di Bob Dylan, Spriensting, Tenco, De André, Lucio Battisti, che ho sentito l'esigenza di scrivere canzoni”. Il disco, uscito nel 2019 e registrato al Q Recording di Milano, con la produzione artistica del musicista Phil Mer e la supervisione artistica di Red Canzian (la copertina dell’album vanta la firma del prestigioso fumettista Sergio Staino), da cui è estratto questo primo brano: “è un album ‘libero’ e ‘colorato’ - spiega Silvia - un cantautorato che a livello di suoni arrangiamento tenesse conto della contemporaneità e dell’epoca in cui viviamo, un disco non ancorato ad un suono retrò o storicizzato. L’idea è di un lavoro intimista ed introspettivo però colorato e ricco di suoni, una fusione tra sonorità acustici ed intramontabili e sperimentazione legata a campionamenti e synth”. Leggi la storia di SilviaArtista:
Silvia Vavolo
Genere:
pop