Tardo pomeriggio in città, è sabato ed i locali del centro sono pronti per aperitivi e movida, ma lui non ha più la spinta per quelle serate da fine settimana metropolitano...
Il passare del tempo gli presenta il conto, anche se non vuole ammetterlo...
Atmosfere latine e ritmiche incalzanti sono il biglietto da visita per il ritorno in pista dei Med In Itali che si ripresentano con una formazione decisamente più ambiziosa attraverso la quale propongono un sound decisamente più ricco e colorito rispetto al passato.
Con Cumal'è incontriamo un'intro molto carioca ed un insieme che fluttua tra la bossa e la batukada colorando il tutto con giochi e cori che esaltano l'insieme delle capacità di tutti i membri del gruppo.
Il drumming è assolutamente di prim'ordine e si carica sulle spalle tutto l'insieme mettendo in mostra una capacità di cambi di ritmica e gusto nel gestire la cosa davvero incredibili!
Il basso accompagna il tutto con precisione e gusto sopraffini senza mai lasciare nuda la traccia.
Un pianoforte tipicamente latineggiante dialoga, con grande armonia, con i fiati rendendo più che solare tutto l'assieme.
Il testo, dissacrante ed allo stesso tempo irridente, si compone di momenti di insieme davvero ricchi e di atmosfere più intime.
Raffinatissimi gli arrangiamenti e di altissima qualità anche le scelte di sonorità non banali.
Da gustare in cuffia per cogliere le sfumature del pezzo!
La storia
E' uscito il 22 gennaio 2016 per Libellula “Si scrive Med In Itali”, secondo lavoro discografico dei Med In Itali, formazione torinese che nel 2012 con l’esordio “Coltivare piante grasse” aveva messo d’accordo critica e pubblico, collezionando in un anno di tour oltre 80 concerti in tutta Italia.
Un album che nasce da un intenso lavoro di produzione durato oltre due anni, culminato in dodici tracce dal consueto sound acustico arricchito questa volta da una sezione fiati (sax, tromba e trombone) arrangiata da Carolina Bubbico e Nicolò Bottasso (Duo Bottasso), con la co-produzione artistica di Andrea Bergesio.
“Si scrive Med In Itali” è un nuovo passo verso la maturità per la formazione torinese, che mantiene la sua ricercatezza in ambito compositivo e stilistico, senza però trascurare la musicalità e la facilità d’ascolto:
tempi dispari e repentini cambi di ritmo e tonalità si amalgamano dolcemente con le melodie vocali di Niccolò Maffei. Rispetto al precedente album il quartetto composto dallo stesso Niccolò alla voce e chitarra con Matteo Bessone alla batteria, Dario Scopesi al basso e contrabbasso e Nicolò Bottasso alla tromba e violino, si avvicina a sonorità più jazz, contaminandole con ritmi latini, reggae e funky.
I testi presentano anche in questo nuovo lavoro la doppia faccia dei Med In Itali, da un lato quella più frivola, scherzosa e disimpegnata, dall’altro quella più dura e cinica, a tratti anche disillusa rispetto alla realtà e al sistema Italia in particolare.
Un percorso che racconta il punto di vista di un trentenne che nel 2016 si approccia a una nuova fase della propria vita e agli oneri, onori e responsabilità che questa comporta. Si passa quindi da brani come “Cumal’è”, in cui avere trent’anni significa iniziare ad avere una vita sociale meno attiva, a “Statue di vetro”, in cui invece vuol dire fare un resoconto del percorso fatto finora, e non sentirsi mai pienamente soddisfatti.
L’Italia è presente in tutto il disco, a partire dal brano “Med in Itali” in cui al coro di “Siamo tutti Med In Itali” la band declina una manciata di stereotipi di mala-italianità, così come in “Comico”, in cui è la politica ad essere protagonista.
Ci sono poi anche le ballate come “Eroi” o “Sola”, due storie d’amore diverse tra loro ma entrambe cariche di intensità, l’ironia di “Difetto Congenito” e “Maledetta Primavera”, la nostalgia in “La nonna”.
“Questo nuovo lavoro è stato un banco di prova importante che in parte crediamo di avere già superato – racconta Niccolò Maffei, voce e chitarra della band -. Mentre per “Coltivare piante grasse” infatti si trattava di un lavoro lungo cinque anni, con brani scritti anche prima della formazione dei Med, con “Si scrive Med In Itali” abbiamo fatto tutto ex-novo in meno di due, e questo è già un successo! Penso che sia un disco più musicale rispetto al precedente, allo stesso tempo non volevamo perdere il tratto distintivo della nostra musica, che credo risieda per buona parte nel modo in cui arrangiamo i brani e nei frequenti cambi di tempo. Abbiamo cercato quindi di coniugare questi due aspetti, per rendere questo nuovo album un lavoro che fosse leggibile e ascoltabile a diversi livelli. Per quanto riguarda i testi penso di essermi esposto un po’ di più: ho affrontato alcuni temi caldi e mi sono tolto qualche sassolino dalle scarpe.”
BIOGRAFIA
I Med In Itali nascono nel 2007 dalle menti e le mani di Niccolò Maffei e Matteo Bessone e si possono definire un progetto che trova il proprio fulcro nella contaminazione di generi. Nati come buskers (artisti di strada) sulle strade di Dublino, di ritorno in Italia i Med In Itali trovano una prima formazione definitiva con chitarra acustica, sax, batteria e basso. Nel 2008 incidono il primo demo-tape, “Soluzione al Tempo”, che ottiene un ottimo riscontro da parte di numerose fanzine online e permette al gruppo di accedere ad importanti concorsi. Il brano “Soluzione al tempo” viene premiato come canzone della settimana su Kataweb e “Svanita Paura” inserito nella mixtape di Rockol. Nell’estate dello stesso anno vincono la settima edizione di Torino Sotterranea, acquisendo così la possibilità di aprire il Traffic Free Festival, e accedono alle fasi finali del 3dContest, che gli offre l’opportunità di condividere il palco con Niccolò Fabi (Mokadelic) e Morgan. Nell'Aprile del 2010 presentano il secondo lavoro e prima pubblicazione ufficiale per l’etichetta Hertz Brigade Records: "Bruco EP". Accolto ottimamente dalla critica, il sound del disco e il forte impatto live portano i Med In Itali nell’estate del 2010 sui palchi di Collisioni Festival, Indi(e)avolato Fest, Atellana, Upload e ad aprire i concerti di Moltheni, Marta sui Tubi, Roberto Angelini, LnRipley, 2Pigeons, Enrico Capuano e molti altri. Dopo una lunga serie di concerti (oltre 100 in due anni) alla fine del 2011, i Med In Itali entrano nuovamente in studio per dedicarsi alle registrazioni del primo LP dal titolo “Coltivare Piante Grasse”, uscito l’11 settembre 2012 per l’etichetta Libellula. Il disco, che vede la produzione artistica di Josh Sanfelici (Mau Mau, Roy Paci, etc.), per la critica è una conferma del potenziale e consente alla band di realizzare un tour di oltre 80 date in un anno in tutta Italia, in cui spiccano la partecipazione al festival di XL di Repubblica all’Auditorium Parco della Musica di Roma e quella al Premio Lunezia nell’estate del 2013. Con l’ingresso di Dario Scopesi al basso e contrabbasso e di Nicolò Bottasso a tromba, flicorno e violino la band raggiunge la formazione attuale con cui nel 2016 pubblicherà il suo secondo lavoro discografico dal titolo “Si scrive Med in Itali” (Libellula), che vede la co- produzione artistica di Andrea Bergesio (Marco Notari, Mambassa, etc.) e gli arrangiamenti di fiati di Carolina Bubbico e Nicolò Bottasso.