Due ragazzi camminano mano nella mano in un pomeriggio di paese... sognano un futuro che, forse, non arriverà mai a causa di una società di plastica e fatta di patinati senza contenuti...
Un pezzo fatto di rif di chitarra molto accattivanti e di una linea ritmica molto intensa...
Apparentemente un pezzo molto pop, ma con un'intensità molto particolare a livello di testi e di senso dell'insieme.
I Doc Brown tornano con un mini album fatto di un insieme di sonorità decisamente accattivanti, ma con una ricerca dei testi davvero molto profonda ed attuale.
Il loro Elettropop è composto da suoni molto attuali, conditi con parti decisamente suonate, ma che non vogliono scadere a livello di profondità dei testi.
Come perderci è una chiara sintesi del lavoro che la band lombarda ha voluto produrrre con questo EP che vuole lanciare un messaggio che arriva da una generazione di giovani con davvero, una grande amarezza nell'animo.
Singolo da ascoltare a volumi sostenuti!
La storia
La band torna, dopo il disco di debutto L’uomo tende all’equilibrio, con un EP autoprodotto di fresco elettro pop, proseguendo il percorso intrapreso col precedente. Grazie alle capacità di arrangiamento e scrittura, i DOC BROWN riescono nell’intento di produrre brani immediati all’ascolto ma comunque mai banali e superficiali. A PIEDI NUDI, infatti, riassume bene la ricerca di un suono Pop che trova il proprio riferimento in gruppi come Phoenix, Bombay Bicycle Club, Two Door Cinema Club pur mantenendo sempre l'utilizzo nei testi dell'italiano come caratteristica, sia per credibilità che per la consapevolezza di avere qualcosa da dire, considerando le parole e il messaggio come elementi fondamentali.
La consapevolezza di A PIEDI NUDI sta nella necessità di reinventarsi, di essere nuovi in un paese che vive di pseudorivoluzioni settimanali e sull’illusione che tutto possa cambiare, rimanendo fermi alle solite facce e alle solite abitudini ormai diventate rituali. Nel bisogno di ritrovare un po' della nostra essenza, partendo, perdendosi o vivendo alla rovescia. Nella voglia di togliersi le scarpe vecchie per camminare a piedi nudi, liberi, anche, di sbagliare.