Un ragazzo sta guardando la gente che passa mentre lui, da solo, beve un drink davanti al tipico bar del paese...
Sembra che ognuno abbia un suo collocamento nella vita mentre lui proprio non riesce a capire dove stare, una scintilla di dolore si accende nei suoi occhi...
Una ballad davvero intensa, nei suoi 3 minuti di durata, che ha le stigmate, ben definite, dell'introspezione.
Una chitarra acustica sorregge, con la brillantezza della pennata, tutta la traccia e, nell'intro, si coglie benissimo il gusto ed il sentimento che animano l'atmosfera.
di gran classe l'entrata, dopo la prima strofa, del violoncello ad impreziosire l'insieme che, con un salto di mezzotono, evolve con l'introduzione di un drumming delicatissimo che da, per così dire, una tinta pastello all'insieme.
Un'elettrica si introduce, quasi in punta di piedi, con un arpeggio che riprende la ritmica e gli accordi dell'acustica di cui sopra, come la più classica delle cieliegine sulla torta.
La malinconia dell'insieme viene rafforzata da un testo più che introspettivo il quale, ovviamente, rappresenta il fulcro del pezzo.
Si consiglia un ascolto in clima di grande relax con un buon wiskye da gustare!
La storia
Il titolo di questo nuovo lavoro, “Una vita a metà”, trasmette volutamente un senso di sospensione (che si riflette anche nell'arrangiamento dei brani, con molte pause e riprese) per offrire all'ascoltatore quel momento di riflessione prima di fare un nuovo passo, prima di una decisione importante, prima di bere un bicchiere di whisky mezzo pieno… o mezzo vuoto, in base al punto di vista con cui lo si guarda o dal mood dell’ascolto, così che “Una vita a metà” può essere la colonna sonora di una vita vissuta due volte!
Il combo romano si è presentato la settimana scorsa con il singolo apripista, “Bella de papà” (primo brano interamente scritto in romanesco) e il rispettivo videoclip, ideato dallo stesso Carlo Picone (cantante e polistrumentista del gruppo) e diretto dalla regista Isabella Aniasi, per anticipare questo lavoro fresco e completamente nuovo, che riesce a prendere le distanze dal precedente pur confermando il marchio di fabbrica degli Inverso. “Una vita a metà” esalta le atmosfere folk swing per far scorrere i minuti come durante un grande ed emozionante live e i diversi strumenti usati per le registrazioni (clarinetti, violini, violoncello, viola, fiati, trombone, flauto, sax, mandolino, mandola, percussioni, chitarre 12 corde anni ‘60, Gibson scure, pianoforte a coda, fisarmonica, cori etc... etc…) fanno da base a testi introspettivi e ironici, che parlano di ricordi, viaggi, relazioni amorose…
“Una vita a metà” non rinuncia comunque al filo diretto con il cinema, che ha caratterizzato una delle più importanti novità degli Inverso già con il primo disco, infatti per ciascuno dei brani presenti in questo nuovo album sarà realizzato un originale videoclip: veri e propri cortometraggi che aggiungeranno nuovi spunti e chiavi di lettura alle canzoni, come avviene già nel primo video disponibile, dedicato al singolo “Bella de papà”.
Un progetto certamente dispendioso in termini di energie e di investimento, ma l'idea della band è quella di poter offrire al proprio pubblico qualcosa di originale, in un’epoca in cui sembra che si sia già detto tutto.
Non solo un album da ascoltare, quindi, ma anche da vedere, per scoprire che nella realtà c’è un verso giusto ma che spesso è più giusto anche il suo… Inverso.