Arriva anche il modeler di casa Fender, ma ancora una volta l'accessibilità resta una chimera!

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foto del Fender Tonemaster Pro

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Nell'era del digitale sempre e comunque, il mondo del chitarrismo sta vivendo in questi anni, un fermmento davvero di livello impressionante. L'avvento dei Modeler et similia, infatti, è letteralmente esploso dando agli appassionati ed ai professionisti delle opportunità incredibili a livello di creazione dei suoni con un impiego di spazio e risparmio di peso assolutamente impressionante, ed anche Fender, con il suo Tone Master Pro, alla fine, non si è sottratta da questo tipo di sfida. Tutto bello dunque? Tutto fantastico, allora? Per chi non ha nessun tipo di problema particolare, ovviamente, sì, ma esiste una categoria di appassionati/professionisti che è completamente tagliata fuori da tutto questo ben di dio e che, haimè, resta al palo e deve, laddove abbia necessità di lavorare o studiare arrampicarsi sugli specchi per trovare soluzioni dignitose o, peggio ancora, muoversi con amplificatori (combo o testata e cassa) dalla trasportabilità decisamente fuori tempo al giorno d'oggi... Di chi si sta parlando, direte voi? Ebbene, per chi non lo sapesse, tutti questi prodotti sono letteralmente inusabili in autonomia per una persona non vedente e, credetemi, anche per un semplice appassionato che vorrebbe poter sperimentare la cosa constatare come nessuna casa produttrice tenga in considerazione questo aspetto fa decisamente male. Proviamo a dare un'idea di massima a chi non conoscesse la questione: oggetti come le pedaliere di casa Fractal o Overload, Elix, Eadrush, Quadkortex o, più banalmente, l'ultimo nato di casa Fender, sono tutti gestiti attraverso display touchscreen e, come si può evincere, questo non può esser un qualcosa che un non vedente possa pretendere di avere come su di un iPhone, e ci sta, ma che nessuna di queste case produttrici, nessuna, si badi bene, abbia mai sviluppato un editor per pc/mac/ios e via dicendo accessibile ad uno screenreader è davvero una roba che mi fa impazzire! Eh sì perchè, da almeno 3 anni ho cercato di capire, scrivendo ad endorser vari o direttamente alle case produttrici, quanto potrebbe interessare un discorso di accessibilità dei software e, altrettanto ovviamente, nella stragrande maggioranza dei casi non ho ricevuto risposte e, laddove qualcuno si è degnato di considerarmi, mi son visto rispondere che, prestate attenzione, l'accessibilità non è un qualcosa che interessa e che potrebbe esser previsto... Sempre nel corso degli anni, dopo aver ripreso in mano le mie chitarre, ho interlacciato rapporti con altri chitarristi alcuni dei quali non vedenti come me e, con grande tristezza, ho capito che, ovviamente, il problema non me lo son posto solo io, ma in tantissimi stanno cercando di sbrogliare la matassa la quale, però, resta ogni giorno più ingarbugliata che mai! Eccoci dunque, ai giorni nostri, dove, come sempre, di fronte ad una nuova uscita come quella del Tone Master Pro di Fender, ci si aspettava, forse anche ingenuamente, di poter vedere qualcosa di diverso che, puntualmente, non è arrivato ed è per questo che mi ritrovo oggi a scrivere queste, forse inutili, righe perchè la domanda vien spontanea: Ma veramente certe cose e certe necessità non sono importanti per nessuno? Possibile che, a livello informatico, questi colossi non riescano a progettare software accessibili, cosa che, credetemi, costa veramente pochino a giganti di questo spessore e queste dimensioni? Ma seriamente queste esigenze risultano così poco importanti? No, perchè da sempre ritengo un ambito come quello musicale, a partire dalla propria cameretta per finire ad un'esperienza di band, uno dei più inclusivi che esistano dal momento che tra musicisti, difficilmente, si creano barriere culturali legate alla disabilità e, non credo di scrivere sciocchezze, che potrebbe regalare momenti unici nel suo genere dove un ragazzino, e non solo, può superare situazioni emotive bloccanti legate alla disabilità in toto. Le considerazioni finali, quindi, restano molto malinconiche e poco simpatiche da raccontare ovvero: il cliente con disabilità visiva per questo mondo fatto di gioielli tecnologici non conta, alla fine, sono i fatti che lo dicono, siamo una nicchia nella nicchia ed, evidentemente, nei "businessplan" dei colossi del digitale non valiamo lo sforzo anche se, mi ripeto, si tratterebbe di una fatica tutt'altro che erculea visto che, in primis, in ambito informatico non esiste l'impossibile ed in seconda battuta, le implementazioni di accessibilità non vanno ad inficiare nè le potenzialità del prodotto nè vanno ad incidere sull'estetica quindi, detto in soldoni, di quelle che sono le nostre necessità frega poco a questo mondo... In ultima analisi, resta un quesito al quale, ora come ora, non saprei dare una risposta: quali possono essere le soluzioni? Esistono interlocutori coi quali poter interagire per cercare di trovare una quadra? Sì riuscirà, un giorno, a poter avere qualche soluzione oppure il chitarrista/bassista (non cambia il fine ultimo) sarà sempre obbligato a doversi muovere con mostri dal peso e dall'ingombro esagerati creando anche problemi a chi deve trasportare il tutto? Io risposte, ormai, non ne ho ed, alla fine, questo "pistolotto" si riduce ad un semplice sfogo e nulla più che, probabilmente, finirà nell'oblio del mare magnum del web! Ad majora Nell'era del digitale sempre e comunque, il mondo del chitarrismo sta vivendo in questi anni, un fermmento davvero di livello impressionante. L'avvento dei Modeler et similia, infatti, è letteralmente esploso dando agli appassionati ed ai professionisti delle opportunità incredibili a livello di creazione dei suoni con un impiego di spazio e risparmio di peso assolutamente impressionante, ed anche Fender, con il suo Tone Master Pro, alla fine, non si è sottratta da questo tipo di sfida. Tutto bello dunque? Tutto fantastico, allora? Per chi non ha nessun tipo di problema particolare, ovviamente, sì, ma esiste una categoria di appassionati/professionisti che è completamente tagliata fuori da tutto questo ben di dio e che, haimè, resta al palo e deve, laddove abbia necessità di lavorare o studiare arrampicarsi sugli specchi per trovare soluzioni dignitose o, peggio ancora, muoversi con amplificatori (combo o testata e cassa) dalla trasportabilità decisamente fuori tempo al giorno d'oggi... Di chi si sta parlando, direte voi? Ebbene, per chi non lo sapesse, tutti questi prodotti sono letteralmente inusabili in autonomia per una persona non vedente e, credetemi, anche per un semplice appassionato che vorrebbe poter sperimentare la cosa constatare come nessuna casa produttrice tenga in considerazione questo aspetto fa decisamente male. Proviamo a dare un'idea di massima a chi non conoscesse la questione: oggetti come le pedaliere di casa Fractal o Overload, Elix, Eadrush, Quadkortex o, più banalmente, l'ultimo nato di casa Fender, sono tutti gestiti attraverso display touchscreen e, come si può evincere, questo non può esser un qualcosa che un non vedente possa pretendere di avere come su di un iPhone, e ci sta, ma che nessuna di queste case produttrici, nessuna, si badi bene, abbia mai sviluppato un editor per pc/mac/ios e via dicendo accessibile ad uno screenreader è davvero una roba che mi fa impazzire! Eh sì perchè, da almeno 3 anni ho cercato di capire, scrivendo ad endorser vari o direttamente alle case produttrici, quanto potrebbe interessare un discorso di accessibilità dei software e, altrettanto ovviamente, nella stragrande maggioranza dei casi non ho ricevuto risposte e, laddove qualcuno si è degnato di considerarmi, mi son visto rispondere che, prestate attenzione, l'accessibilità non è un qualcosa che interessa e che potrebbe esser previsto... Sempre nel corso degli anni, dopo aver ripreso in mano le mie chitarre, ho interlacciato rapporti con altri chitarristi alcuni dei quali non vedenti come me e, con grande tristezza, ho capito che, ovviamente, il problema non me lo son posto solo io, ma in tantissimi stanno cercando di sbrogliare la matassa la quale, però, resta ogni giorno più ingarbugliata che mai! Eccoci dunque, ai giorni nostri, dove, come sempre, di fronte ad una nuova uscita come quella del Tone Master Pro di Fender, ci si aspettava, forse anche ingenuamente, di poter vedere qualcosa di diverso che, puntualmente, non è arrivato ed è per questo che mi ritrovo oggi a scrivere queste, forse inutili, righe perchè la domanda vien spontanea: Ma veramente certe cose e certe necessità non sono importanti per nessuno? Possibile che, a livello informatico, questi colossi non riescano a progettare software accessibili, cosa che, credetemi, costa veramente pochino a giganti di questo spessore e queste dimensioni? Ma seriamente queste esigenze risultano così poco importanti? No, perchè da sempre ritengo un ambito come quello musicale, a partire dalla propria cameretta per finire ad un'esperienza di band, uno dei più inclusivi che esistano dal momento che tra musicisti, difficilmente, si creano barriere culturali legate alla disabilità e, non credo di scrivere sciocchezze, che potrebbe regalare momenti unici nel suo genere dove un ragazzino, e non solo, può superare situazioni emotive bloccanti legate alla disabilità in toto. Le considerazioni finali, quindi, restano molto malinconiche e poco simpatiche da raccontare ovvero: il cliente con disabilità visiva per questo mondo fatto di gioielli tecnologici non conta, alla fine, sono i fatti che lo dicono, siamo una nicchia nella nicchia ed, evidentemente, nei "businessplan" dei colossi del digitale non valiamo lo sforzo anche se, mi ripeto, si tratterebbe di una fatica tutt'altro che erculea visto che, in primis, in ambito informatico non esiste l'impossibile ed in seconda battuta, le implementazioni di accessibilità non vanno ad inficiare nè le potenzialità del prodotto nè vanno ad incidere sull'estetica quindi, detto in soldoni, di quelle che sono le nostre necessità frega poco a questo mondo... In ultima analisi, resta un quesito al quale, ora come ora, non saprei dare una risposta: quali possono essere le soluzioni? Esistono interlocutori coi quali poter interagire per cercare di trovare una quadra? Sì riuscirà, un giorno, a poter avere qualche soluzione oppure il chitarrista/bassista (non cambia il fine ultimo) sarà sempre obbligato a doversi muovere con mostri dal peso e dall'ingombro esagerati creando anche problemi a chi deve trasportare il tutto? Io risposte, ormai, non ne ho ed, alla fine, questo "pistolotto" si riduce ad un semplice sfogo e nulla più che, probabilmente, finirà nell'oblio del mare magnum del web! Ad majora