Inviato da ilgerone il
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Il mercato musicale italiano sta vivendo un momento a dir poco particolare, se vogliamo usare un eufemismo, ed anche i nomi che in passato hanno conosciuto le luci della ribalta si ritrovano a dover fare i conti con la grande difficoltà, soprattutto a livello economico, di poter arrivare a dama con i loro progetti.
Una di queste realtà è quella dei Neri per caso, band che in tanti conoscono e che portò per la prima volta il genere "a cappella" sui grandi palcoscenici tanto da vederli anche trionfatori al festival di Sanremo...
Il loro ultimo lavoro, "We love the Beatles" è già presente su tutte le piattaforme digitali più diffuse, ma, per poter completare il lavoro di promozione/distribuzione di questo progetto si sono rivolti a Musicraiser, una piattaforma di raccolta fondi dedicata alla musica, chiedendo aiuto ai propri fan.
Sia chiaro, di per sè non c'è assolutamente nulla di male quello che, però, fa riflettere è il fatto di dover ricorrere a questo escamotage, tipico delle band/artisti emergenti, per poter pubblicare un video, stampare cd e qualche copia di vinile...
La spesa, pubblicamente dichiarata dal gruppo, è perfettamente in linea con i prezzi del mercato (si parla di 5000 euro) e vedere come una realtà, che può piacere o meno, ma di qualità indiscussa, debba arrivare a questo punto per proseguire nella divulgazzione della propria arte deve far riflettere chi ama il mondo delle 7 note.
E' pazzesco come le grandi realtà come le major non investano più in progetti di qualità che, magari, necessitano di un po' di tempo per poter esplodere, ma orientino il proprio interesse soltanto su prodotti "mordi e fuggi" con zero prospettive e zero contenuti qualitativamente apprezzabili e, ancora, tutto ciò sta a dimostrare come la china sia sempre più ripida e rivolta verso un gorgo davvero preoccupante.
Mi ha colpito molto questa news che mi è stata girata oggi, ma badiamo bene che questa situazione di autoproduzione/autogestione non è soltanto legata ai Neri per caso, bensì sta diventando consuetudine anche per altri nomi tutt'altro che sconosciuti che hanno intrapreso la strada dell'autoproduzione pur di proseguire con quello che, a tutti gli effetti, è un lavoro attorno al quale, credetemi, gira anche un bell'indotto che non è soltanto ciò a cui assistiamo su di un palco.
Come si suol dire, "mala tempora currunt" e se pensate che questo lento, ma non troppo, degrado di questo meraviglioso mondo che è la musica non sia una cosa fondamentale beh, pensate ad una giornata intera senza una nota e forse vi ricrederete...
Ad majora...
Vainer Broccoli
Partecipa alla raccolta dei Neri per caso!